Amalfi:

Una pittoresca trama di vicoli e scale, affacciata su un mare dai colori spettacolari, è il paesaggio che incanta arrivando ad Amalfi, la cittadina che dà il nome all’intera costiera. Dominata dal maestoso Duomo dedicato a Sant’Andrea, offre interessanti testimonianze del suo glorioso passato di Repubblica Marinara.

Cittadina le cui origini risalgono all’epoca romana e che affonda la propria tradizione e la propria vocazione nell’arte marinara, seppe arrivare addirittura a rivaleggiare per il dominio nel Mediterraneo con le ben più quotate Pisa, Genova e Venezia tanto che il suo Codice Marittimo di Amalfi – più noto come Tavole Amalfitane – ebbe grande influenza fino al XVII sec. e leggenda vuole che i suoi capitani impegnati in mare fossero stati addirittura gli inventori della bussola!

A pochi chilometri, si trova Furore una vera galleria d’arte contemporanea all’aperto con i caratteristici murales che affrescano case, edifici pubblici e piazzette. Tanti i percorsi da esplorare per entrare nel cuore di questa terra, con i colori ed i profumi intensi dell’agave, dei fichi d’India, dei lentischi e del rosmarino. Ma Furore è nota soprattutto per il suo Fiordo, una visione inaspettata, spettacolare e suggestiva della forza della natura.

Amalfi:

Perla della Costiera AmalfitanaPositano si presenta come un gruppo di case dai colori pastello aggrappate alla parete scoscesa delle ultime propaggini dei Monti Lattari, che si specchiano in un mare limpido, circondate dal profumo intenso dei limoneti e dai colori vivi ed accesi delle bouganville.

A seguire, un dedalo di vicoli e scalini tra botteghe che espongono i prodotti tipici dell’artigianato locale, che, unitamente alle indiscusse bellezze paesaggistiche, ha contribuito a rendere Positano e la Costa d’Amalfi famose in tutto il mondo.

Ci riferiamo ai freschi abiti in lino in stile “moda Positano“, ai sandali in cuoio o pelle, alle variopinte ceramiche e al limoncello.

Il panorama spazia fino a Punta Licosa e Capri e, ad appena tre miglia di distanza dalla costa, spuntano dal mare i tre isolotti de “Li Galli” (il Gallo Lungo, la Rotonda e il Castelluccio), dimora un tempo delle sirene ammaliatrici, e di recente di ballerini del calibro di Nurejev e Massine.

Non si hanno notizie certe sui primi abitanti della zona: c’è chi ipotizza un primitivo insediamento Osco o Piceno. Tuttavia, come spesso accade, dove non può la storia arriva la leggenda che, in questo caso, narra di un amore profondo tra il dio del mare Nettuno e la ninfa Pasitea.

La nobiltà romana, successivamente, realizzò qui le sue lussuose ville marittime: una sull’isola del Gallo Lungo (i cui resti, però, non sono più visibili trovandosi sotto la moderna villa del coreografo Leonide Massine, che negli anni Venti del Novecento acquistò Li Galli) ed un’altra riscoperta di recente durante i lavori di restauro della cripta e del campanile della Chiesa di Santa Maria Assunta.

Seguì le sorti dell’antica Repubblica marinara di Amalfi e subì, come gli altri paesi costieri, le continue scorrerie dei pirati.

Già dopo la Prima Guerra Mondiale fu eletta da numerosi artisti e letterati russi e tedeschi come loro dimora, potendo qui beneficiare di un’atmosfera di calma e serenità. Ma fu nel secondo dopoguerra che Positano divenne meta ambita dal jet-set internazionale: pittori, letterati, artisti, attori e registi da ogni angolo del mondo venivano qui ad assaporare il piacere autentico di una vita semplice e genuina.

Tra i siti di maggior interesse, menzioniamo:

  • la Chiesa di Santa Maria Assunta, il cui impianto originario risale al X secolo e nel XVIII secolo subì notevoli rimaneggiamenti. All’esterno è affiancata da un bel campanile decorato alla base con motivi in bassorilievo. Splendida e maestosa è la cupola in maiolica gialla e verde. R esti del pavimento bizantino sono ancora visibili nell’abside; dello stesso periodo è anche la prodigiosa icona lignea raffigurante la Madonna Nera che la tradizione vuole sia arrivata qui via mare. Pregevolissimo esempio di arte orafa napoletana è il reliquiario di San Vito, risalente ai primi anni del Cinquecento.
  • la Chiesa Nuova (o Chiesa della Madonna delle Grazie), risalente al XVIII secolo e realizzata su una preesistente cappella dedicata al Santissimo Sacramento. In stile barocco e a pianta ellittica, l’interno, ampio e luminoso, è ricco di tesori d’arte.
  • la Cappella di San Giovanni, costituita da un vano rettangolare coperto con volta a botte e pavimento decorato con la rosa dei venti;
  • la Chiesa di San Matteo, decorata con stucchi, lesene in rilievo ed un’acquasantiera in porfido rosso;
  • la Chiesa di San Giacomo, nel rione di Liparlati, risalente al XII secolo;
  • la Cappella di Santa Caterina, fatta costruire dai marinai che commerciavano con Alessandria d’Egitto, dove la Santa è molto venerata;
  • la piccola Chiesa di Santa Margherita, situata lungo la strada che conduce alla spiaggia di Fornillo, con pavimento in cotto campano parzialmente maiolicato con motivi floreali;
  • la Chiesa del Santo Rosario, di antiche origini, al cui interno è conservato un sarcofago romano;
  • la Cappella di San Pietro, nella frazione di Laurito;
  • la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, nella frazione di Montepertuso;
  • la Chiesa della Santa Croce, nella frazione di Nocelle;
  • le torri di avvistamento antisaracene, facenti parte del complesso sistema difensivo della Costa d’Amalfi (Torre di Fornillo, Torre Trasita, Torre Sponda e Torre Gallo);
  • Grotta La Porta, dove furono rinvenute tracce di insediamenti umani risalenti al Paleolitico.

Il prezzo include : transfert da hotel andata e ritorno, ticket motonave con guida a bordo.

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